lunedì 19 luglio 2010

Visualizzare la scalata, cosa farò quando?

Un buon esercizio per il Downshifter è la visualizzazione. Spesso noto come sia facile perdersi nelle proprie fantasie. Se avessi i soldi e il tempo farei questo e quello. Se ne avessi la possibilità, starei a letto tutto il giorno a fare….. e via cosi. Tutte le volte che ascolto o leggo queste affermazioni, comprese le mie, mi domando se sia realmente ciò che si vuol fare. Mi accorgo, almeno nel mio caso, che tante di queste affermazioni sono del tutto fuori luogo. Certamente un giorno a letto non fa male per esempio (l’ozio totale nella piena consapevolezza di non far niente se non i c…i tuoi J) . Il  giorno di inattività ci può anche stare e dopo? Spesso si tende a trovare una situazione che nell’immediato possa dare un sollievo, la stessa se riproposta nella quotidianità diventerebbe al quanto noiosa.

Una tecnica efficace che ultimamente ho sperimentato è quella della suddivisione della giornata. Concretamente si tratta di suddividere le 24 ore della giornata e riempirle con le attività che ci vorremmo o dovremmo  fare una volta che il tempo a disposizione fosse quello desiderato.
All’inizio sembra scontato ma poi proiettando la giornata sulla distanza quindi settimane mesi anni ci si rende conto quanti in realtà sono i buchi da riempire e quante soprattutto le nostre attività da inserire nella giornata. Alla fine questo lavoro da una previsione abbastanza vicina a quella che potrebbe essere la nostra futura vita. Un consiglio quindi è quello di mettersi li e SCRIVERE ore 7.00 sveglia, ore 7,30 colazione a base di , ore 9,00 lettura giornale ecc….
Questo esercizio ha un duplice effetto.
Il primo è che ci obbliga a pensare a cosa faremmo durante le ore del giorno tracciando un programma di massima da seguire. Non è poca cosa visto che per molti , senza lavoro non si vive. Il secondo è che la mente è obbligata a visualizzare il luogo dove trascorreremmo la nostra giornata, le sensazioni che proveremo, i colori ,gli odori, ecc… Quanto più è dettagliata la nostra visione più si concretizza nella nostra mente la possibilità di fare quelle cose. Non è certo mia la teoria delle visualizzazioni sull’argomento si possono trovare un sacco di info su internet e tanti libri da leggere.  Citerò solo questa frase:
Attenti a ciò che desiderate perché potreste ottenerlo.
“Marion Zimmer Bradley”

Ricapitolando per chi desidera fare DS o ha l’idea di provarci utilizzare la suddivisione della giornata può essere un valido inizio per programmare la propria, futura, giornata. Di sicuro può far capire quanto tempo dedicate a voi stessi.
Il conto l’ho fatto più volte e il risultato è sempre quello.
24H meno 8 h di sonno, meno 11/13 h di lavoro compreso di viaggio e pausa obbligata, meno 1 o 2 h per mangiare risultato abbiamo quelle 2 o 3 ore al giorno per noi alle quali toglierei qualcosina perché quando arrivi a casa, stanco o con la testa che frulla ancora sul lavoro, ti serve quel cicinin di decantazione.

Voi cosa ne pensate?

Live simply take it easy

Alberto G.

11 commenti:

  1. Caro Alberto, intanto occorre vedere se riesci a ridurre il tempo che dedichi al lavoro :-) dopodichè una chicca consiste nel pianificare buona parte del tempo disponibile; il segreto? Metterlo in agenda dopo aver quantificato per bene quanto tempo ti occorre per fare la X cosa. Non limitarsi a dire che domani devi farla: stimarne il tempo è un buon input!

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  2. Wella quale onore! Ti ringrazio per la risposta, se non ricordo male era in fase di realizzazione una tua metodologia per la gestione del tempo!!! Sono curioso come un GATTI non vedo l'ora!!!
    In linea di massima sono riuscito con varie metodologie a migliorare in modo significativo la produttiva del tempo che dedico ad una attività. Sono abbastanza soddisfatto di questo, il fatto è che la fetta di tempo che impiego sul lavoro è tanta. Non volendo ridurre le ore di sonno, mi sembra scontato che debba ridurre quelle del lavoro magari prendendo in considerazione un part-time. Ti ringrazio per il commento il tuo blog è fonte d'ispirazione costante. Un abbraccio Alberto
    Live simply Take it easy

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  3. Articolo interessante! Proprio ieri sera stavo pensando al problema della produttivita'dopo le 8 ore di lavoro. Qualche mese fa ho deciso di fare un piccolo test; ho rinunciato a fare un corso di pittura serale, che seguivo ormai da 3 anni, per risparmiare un po' di soldi e per valutare se fossi stata capace di organizzare quelle due ore settimanali facendo la stessa cosa ma in maniera autonoma. Bhe' dopo due mesi ho scoperto, senza meravigliarmi troppo, che ho fallito al 100%. La cosa positiva e' che ho realizzato che non sono molto auto disciplinata e che per questo motivo mi serve un metodo per sfruttare al meglio il tempo libero. E' che tante volte dopo una dura giornata di lavoro ci si sente quasi giustificati a poltrire davanti alla tv evitando di mettere in moto il cervello....per poi realizzare dopo qualche ora che si e' solo perso tempo prezioso. Provero' con la pianificazione dettagliata e magari un obiettivo a termine, vediamo se funziona! Ciao

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  4. Ciao Marina, grazie per il tuo commento. Concordo con te quando parli di stanchezza dopo il lavoro . Accade spesso oggi è una di quelle gg. ,sveglia alle 6.00, alle 7.30 al lavoro, ho finito alle 19.15e sono arrivato a casa alle 20.15).
    ...Se pensi che ho mangiato un sandwich, una carota e una pesca sulla scrivania.... ti puoi immaginare che voglia ho di fare altro.....
    In realtà sebbene sia stata una gg. faticosa devo dire che quando la motivazione incrocia la passione nel fare, si riscoprono delle energie inaspettate.
    Un corso di pittura, sai che un periodo ho inciso il legno. Lo trovavo una attività estremamente rilassante e sinceramente poco mi importava dell'estetica o della tecnica. Lo facevo per me e mi piaceva da matti stare li delle ore, sentire l'odore del legno e vedere poco a poco affiorare il significato del mio lavoro. Bando ai ricordi, entrare nel dettaglio del tuo obiettivo è utilissimo. Se vuoi adotta la tecnica dei militari. Qual'è? semplicissimo. Parti dal risultato e chiediti cosa devi fare e cosa ti serve un'attimo prima di ottenerlo. Andando indietro riesci a scomporre il risultato in tante piccole azioni necessarie. Due vantaggi. il primo è che ottieni una scaletta da rispettare, il secondo è che riesci a stimare meglio il tempo necessario che ti servirà a perseguire l'obiettivo.
    Un saluto
    Take it easy live simply
    Alberto

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  5. Argh, dissento, dissento su tutto! (Come al solito).

    Ciao Alberto, bel sito.

    Premetto che la migliore tecnica di gestione del tempo che ho sperimentato è la "Tecnica del pomodoro" di Franceso Cirillo (Google...). Davvero efficace, io la uso, anche se l'ho adattata alle mie esigenze.

    Però dissento assolutamente sull'impostazione della "gestione del tempo" in quanto, semplicemente, non funziona impostata in quel modo. O meglio, funziona se una persona è già "predisposta" ad un certo tipo di organizzazione del tempo, e fornisce anche "risultati" se uno si impegna a seguirla con costanza, ma sono risultati "sterili". Questa almeno è la mia esperienza. Ovvero, si fanno molte più cose, ma con poco significato. Si raggiunge un livello di "sopravvivenza urbana" all'incalzare del tempo, ma si rimane col vuoto dentro.

    Spesso poi l'aspetto "organizzativo" prende il sopravvento sull'aspetto "significato". Ovvero, "riesco a fare questo, più questo, più questo, ma alla fine se non facessi niente di tutto questo, proprio niente, cambierebbe qualcosa"? Qualcosa di significativo intendo, non soltanto riuscire a reggere i colpi che una società urbanizzata ti sferra in termini di perdita di vita.

    Ecco, per esperienza, so che le persone che bene organizzano e sfruttano il loro tempo, in realtà non lo fanno perchè hanno un buon metodo: è il metodo che funziona perchè sono già predisposte ad una buona ripartizione "mentale" del loro tempo; e questa deriva da altri fattori quale una buona capacità di concentrazione sul lavoro in corso, una serenità d'animo che li spinge ad operare in condizioni di lucidità ed efficienza personale, spesso reale amore ed interesse per quello che stanno facendo.

    In queste condizioni, non avrebbero neanche bisogno di un metodo, loro sono il metodo.

    Ecco, è questo che credo. Non occorre puntare sul risparmio "tecnico" di tempo, ma sull'uomo. Una persona sana dal punto di vista della concentrazione e della calma interiore, compie in trenta minuti il lavoro che altri realizzano a fatica in mezza giornata (vedeste dove lavoro...); non ha dubbi nè esitazioni mentre altri si arrovellano nelle loro paure; lascia un compito terminato, fiducioso che sia stato fatto bene, senza bisogno di ulteriori revisioni; quello che ha fatto cinque minuti prima scompare dalla sua mente e si concentra per intero sul nuovo compito con attenzione rilassata...

    Ecco, questo crea il tempo, la mente domina il tempo in quanto non ha sprechi nervosi ed emotivi. E il tempo sovrabbonda. Conosciamo tutti persone sempre di corsa ed altri che si concedono relax in moneti inpensabili. Puntare su sè stessi, non sul tempo.

    E poi c'è il problema della "frattura" fra i tempi relativi alle diverse attività. Ovvero, un'ora per fare questo, poi un'ora per questo, poi.... Si crea una rottura di unità temporale che richiede l'attenzione della persona per rispettare i tempi. Questa cesura causa una dispersione di attenzione. E quindi si è meno concentrati sull'atto presente che dovrebbe richiedere una piena consapevolezza (generando quindi maggiore efficienza ed anche velocità). Si dovrebbe al contrario realizzare una fusione, uno "yoga", che permetta di passare da un'attività all'altra in modo fluido e naturale, senza dispersioni di energie. Allora sì che un giorno diventa di lunghezza infinita e si va a dormire con quella sensazione di "pienezza" che concilia il sonno del giusto.

    Andare a letto col prospetto orario fa invece piombare in uno stato di tensione, "incompletezza"....

    (segue)

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  6. (seguito)

    Posso dire però che se una persona ha curato bene sè stessa, realizza queste cose in modo naturale e senza forzature, in quanto le attività vengono completate prima del loro scadere (la schedulazione) e si finisce con l'essere in anticipo sui tempi. Si passa ad altro senza consultare il programma, senza pensarci, senza dannarsi.

    Certo bisogna anche accettare i ritardi con naturalezza e il fatto che non tutto può essere fatto, occorre programmare cose "umane", tenedo conto dei ritardi che sono inevitabili, anzi sono l'unica cosa sicura del programma. E poi occorre avere fede. In sè stessi, in Dio, nella vita che ti conduce da una certa parte, occorre seguire una corrente insomma, non nuotare contro.

    Ecco credo che questo sia importante e produttivo.

    Per ultimo: posso assicurare che fare molte cose e risparmiare tot tempo al giorno non serve se poi non hai la serenità per viverlo bene il tempo. Puoi avere ore disponibili e non riuscire a fare niente perchè la tua testa non c'è più, il corpo non risponde... Oppure puoi arrivare a casa, gettare i vestiti sopra il letto, prendere la borsa ed andare in piscina, divertirti, fare sport, tornare ed essere ancora in forma. La differenza non è nel tempo, ma nel come reagisce il corpo. Il tempo si dilata.

    Commento lungo, ma è un bel tema.

    Consiglio due libri, vado a memoria:

    "Simplify Yor life" edizioni paolini;

    "Il sistema 80/20" di Richard Koch, FrancoAngeli;

    "lavorare 4 ore a settimana" o qualcosa di simile - Timothy Ferris - Cairo Edizioni.


    Alberto, poi ti chiedo consigli su come creare le videate del mio blog, vedo che il tuo sito è fatto bene, il mio spazio sembra invece un po' un bordello!

    Ciao

    Exodus

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  7. Ciao Alberto,
    pensando al fatto che tra breve sarò senza lavoro e quindi avendo molto tempo a disposizione per praticare i miei interessi, mi accorgo improvvisamente che ciò che mi risultava più indigesto nella classica vita lavorativa, era proprio il rigido rituale dell'orario. Sveglia ore tot, macchina ore tot, arrivo ufficio ore tot, pausa caffè ore tot e via dicendo fino al rientro a casa: doccia, cena, cucina ed un paio di ore scarse prima del comatoso sonno. Immagino che una certa disciplina sia necessaria ad una qualsiasi attività, ma lo sganciarsi da una "dieta ferrea" fatta di minuti cronometrati e tabelle di marcia è la parte più bella del DS, secondo me. Penso ai prossimi mesi: oltre alla ricerca di un lavoro, mi occuperò di un'attività alla quale ho deciso di dedicare del tempo. Questo tempo dovrò ovviamente pianificarlo, ma non credo di farlo al dettaglio, in maniera militaresca.
    Questo ovviamente è solo un punto di vista e non vuole imporsi come modello giusto o sbagliato. Rifletto solo sul significato di "tempo" e su un nuovo modo di viverlo.
    Che ne pensi?

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  8. # Exodus
    Argh, convengo, convengo con tutto quello che hai detto!
    Lo scopo di scalamarcia è quello di convogliare esperienze personali, tecniche, strategie e quant'altro possa offrire spunti per perseguire l'obiettivo di raggiungere un'equilibrio personale.Gli spunti possono arrivare da tutti e da tutto. Mi spiego meglio, non pretendo che quello che funziona per me sia efficace per tutti. Spero però che quanto si legge possa essere un valido aiuto per provare a sperimentare ciò che per altri ha funzionato. L'idea sarebbe quella di avere più di uno spunto così da offrire un ventaglio di possibilità nelle quali si possa scegliere quella che si sente più affine a se stessi. Dal tuo post noto come , per esempio, l'equilibrio della persona sia fondamentale per trovare quella serenità nell'affrontare i vari impegni. Non è scontato però che le persone coinvolte sappiano come raggiungere questo stato. Dedicare tempo a nutrire la propria crescita personale necessita letture adeguate e sperimentazione. Ecco quindi il senso di scala la marcia, cioè creare quello spunto per le riflessioni e perché no delle sperimentazioni. Quando parli di schedulazione o frattura del tempo mi ritrovo molto, qualche tempo fa proprio grazie a letture specifiche e delle tecniche ho raggiunto il limbo di cui parlavi. Oggi, dopo altre esperienze personali ed altre letture sono cambiate le mie priorità, è emerso prepotentemente le l'attenzione all'uomo alle cose della vita per le quali vale investire del tempo. Per intenderci non certo la carriera o il soldi!
    Ti ringrazio da matti per tutto ciò che scrivi ritengo tu sia un pozzo di info. e grazie per i libri che mi consigli li aggiungo alla lista!!!!
    P.s. Per i consigli sono a disposizione ma ti invito a scrivermi sulla mail alberto.gatti71@gmail.com altrimenti intasiamo il blog!
    Un saluto
    Alberto
    life is simply take it easy

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  9. #Giulia
    Ciao Giulia, se vuoi un mio consiglio ti direi prima di tutto di non fare niente per un po'! Una sorta di Bagno purificatore, svegliarsi quando vuoi, mangiare quando ne hai voglia leggere a bisogno, uscire e godere di una buona passeggiata ecc.... Questo è quello che ho fatto io, per necessità (vedi il post le sfighe improvvise). Una volta che hai liberato la testa e ti senti carica allora affrontare l'organizzazione delle nuove attività, come diceva Exodus qua sopra, assume un'altro significato per te. La programmazione avrà un'altro significato e la tua produttività sarà incredibilmente efficace. Del resto come potrebbe essere differente, stai facendolo per te, su argomenti di tuo interesse e passione. Per farti un'esempio magari dedichi un giorno o due alla lettura di un libro perché nella tua programmazione quella è la cosa che assume una priorità assoluta in quel momento. Che problema c'è chi valuterà la tua performance? Sganciarsi dal timing imposto dal lavoro è bellissimo, ed è sicuramente uno dei lati più belli del DS, ma utilizzare il timing per perseguire i tuoi obiettivi è altrettanto bello e utile! La differenza è che lo decidi tu cosa fare e quando farlo. Avere avuto un'esperienza lavorativa dove i ritmi erano altissimi, ritengo sia solo un vantaggio perché organizzarti per te sarà un gioco da ragazzi!
    Un saluto
    Alberto
    Live simply take it easy

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  10. Daro' un'occhiata a questa tecnica del pomodoro...il nome gia' mi piace!! grazie exodus per le letture consigliate e grazie Alberto per questo spazio dove potersi scambiare consigli pratici ed esperienze. Ciao

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  11. La "tecnica del pomodoro" funziona. Lo dice uno che alle tecniche non ci crede.

    L'ho usata domenica per svolgere una serie di compiti, uno dietro l'altro. Non mi sono fissato sul risultato però ho lasciato che scandisse i tempi, mentre io svolgevo il mio lavoro. Volevo solo prendere coscienza, non seguire un programma. A fine giornata, nonostante due imprevisti (uno dei quali pesanti) posso dire che sono riuscito a fare quello che volevo.

    Però attenzione: non porti obiettivi troppo "stretti", anzi "largheggia", lasciati il tempo necessario, e considera che "l'unica cosa che puoi prevedere con certezza, è che ci saranno sempre imprevisti". (Questa è mia, mica male è? :-)

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I commenti sono un'ottimo esercizio di brainstorming

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