" Vorrei....
vivere la mia vita con mia moglie, i miei figli e i miei cari, libero di decidere cosa fare ogni giorno della vita.
Con loro viaggiare, imparare, crescere; consapevoli della nostra condizione di libertà.
Vorrei essere libero di decidere con loro, dove imparare, cosa imparare con che strumenti sperimentare nuove scoperte.
Vorrei attraverso il nostro comportamento non causare danno o dispiacere a nessuna cosa, persona,animale.
Voglio dalla vita ciò che ritengo essere il meglio per me nel rispetto di tutto ciò che mi circonda.
Live simply take it easy
Alberto
martedì 5 ottobre 2010
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RispondiEliminaTommaso da Kempis
Ciao Alberto,
RispondiEliminagrazie per la citazione, quella frase, come i miei racconti, sono un modo per descrivere le emozioni, cosa non semplice.
Ho letto questo post è mi sembra che le tue idee siano chiare ma ho una sensazione.
Ho riletto la tua pagina di presentazione e mi sembra di intravedere, in tutto quello che hai fatto, il frutto del caso.
L'iscrizione all'università, poi il lavoro di animatore, poi per casualità il commesso, poi i curriculum inviati un po' qua e un po' la e via dicendo.
Il caso spesso ci fa deviare, porta lontano dalla strada giusta e lo scricchiolio è il tuo allarme.
Sei fortunato, io per capire da che parte andare ho dovuto vedere la fine.
E sarebbe stato giusto, una vita sbagliata è sprecata e non ha senso che continui.
Tu hai un sogno, il tuo sogno indica la direzione.
Quale strada prendere e quali mezzi usare devono essere una tua scelta.
Fatti guidare dall'intuito, dal sesto senso, quello che ti scricchiola,
probabilmente anche tu sei un portatore sano di Drago! ;-)
Fammi saper se ti piace la nuova "grafica"
www.cuore-di-drago.blogspot.com
Ciao :-)
Ciao mauro, Bella la grafica cos'è la vela sulla quale sei appoggiato? Il materiale mi ricorda quando andavo con il windsurf. Una vela in kevlar misto a carbonio, ideale per il wave!
RispondiEliminaC'è del vero nel tuo commento, forse è stato il caso a condurre la mia vita. Io preferisco pensare che sia stato l'istinto, lo scricchiolio. Nella vita le cose non accadono mai per caso, un pò come si dice che la fortuna non esiste è solo l'incontro tra un soggetto predisposto e un'opportunità. Mi piace pensare che davanti ai vari bivi che ho affrontato ho sempre scelto con l'istinto. Di sicuro non sarà stato sempre così visto che è assodato che nelle decisioni che prendiamo entrano in gioco varie variabili pesanti come credenze, convinzioni ecc..
L'istinto però vince sempre, nella vita le scelte troppo ragionate, macchiavelliche, sono quelle che hanno disatteso di più le iniziali aspettative, almeno per me. Per quanto combatta contro credenze, convinzioni ed eviti la logica delle giustificazioni non è sempre facile. A volte serve tempo per ritirarsi a meditare e stare soli con se stessi, guardarsi dentro e darsi una direzione per le proprie reali necessità.
Il periodo può variare è indefinito ma alla fine si fa avanti l'essenza, il vero significato, il vero innesco che permette al motore di partire e di aumentare costantemente i giri e macinare km.
La vita è bella perché varia un pò come la strada, puoi incazzarti per averla sbagliata o goderti dei panorami che diversamente non avresti mai visto!
Live simply take it Easy
Alberto
# Alberto:
RispondiEliminaquello che ha portato fuori strada me è stato semplicemente non conoscermi. E non c'è rimedio possibile a questa carenza, solo darmi il tempo necessario.
Se ho compreso bene il tuo pensiero,
RispondiEliminaforse allora tu sei fatto per questo, per cambiare, sei fatto per accumulare esperienze, per vedere sempre nuovi panorami.
Solo tu puoi saperlo.
Però, se così fosse, una vita dinamica come può convivere con un blog dal titolo che dice "scala la marcia, blog per chi ha deciso di rallentare"?
Sei riuscito a confondermi :-)
Comunque hai scritto una cosa vera, nulla accade per caso e accorgersene è una virtù di pochi.
Percepire i messaggi, non è semplice, le distorsioni sono tante e spesso partono da dentro, ma questo è un discorso un po' complesso.
La vela che vedi nella foto è una randa (il materiale dovrebbe essere quello che hai individuato) e appartiene ad una bellissima barca a vela da regata di nome Amer Spot Too, un Vor 60, sulla quale ho navigato e... ballato, fatto festa e passato una notte d'inferno causa una tromba d'aria che ha colpito il molo (li vicino in realtà) a cui eravamo ormeggiati.
Link per vedere di più:
http://picasaweb.google.com/firrimau/Redentore2010SuAmerSportToo?feat=directlink
#Exodus
RispondiEliminaSono d'accordo con te quando affermi che la conoscenza profonda di noi stessi faccia la differenza.
Però mi sembri un pò pessimista nel dire che "non c'è rimedio possibile a questa carenza", magari mi sbaglio, ma non ho ancora capito se l'hai superata questa fase o no.... Sempre che sia possibile superarla!
In merito al tempo, è vero che ce ne vuole , tanto o poco dipende anche da come noi ci stiamo lavorando su.
Come fare a mettersi sulla giusta strada per accorciare le distanze?
Questo è l'aspetto che mi interessa di più in questo periodo!
Trovare risorse, idee, esempi concreti, aiuta a creare nuove sinapsi, attiva il cervello a trovare soluzioni differenti.
Ma su questo ne voglio scrivere un post stile Exodusclic! Mi piace da matti leggere i tuoi post, nel giro di un'attimo sono in trance!!!!
Grande Exodus
# Mauro
RispondiElimina"scala la marcia,un blog per chi ha deciso di rallentare".
Ti spiego il mio punto di vista. Spesso si attribuisce a questa frase il significato più comune, cioè quello di fare meno. Per me scala la marcia ha più il significato di togliere delle attività che occupano un sacco di tempo e che non producono soddisfazione personale. Se, come hai visto bene tu, il mio pensiero è soddisfatto dal cambiamento, può significare che nel mio rallentare sarò ancora più dinamico verso il cambiamento. Sai come in moto, in ingresso curva scali la marcia perché ti permette di avere più trazione in uscita e dargli gas!!! Rallento, cambio abitudini,lavoro,modo di pensare per raggiungere il mio equilibrio.
P.s. ho visto le foto bella la gita! Mitica la macchina /motoscafo!!!
Live simply take it easy
Alberto
In effetti il titolo del blog mi ha tratto in inganno.
RispondiEliminaMa quello che hai scritto adesso mi è perfettamente chiaro, le cose tornano al loro posto.
Anzi dovresti inserirlo nella tua presentazione, l'esempio della moto è molto efficace.
Però non capisco perchè una volta che cambi e raggiungi un equilibrio, tutto questo ha un periodo di scadenza.
Sai, io ho avuto, fin ora, una vita dinamica, in 10 anni ho cambiato città, ho cambiato due volte casa, prima in affitto e poi ne ho acquistata una, poi ho cambiato luogo di lavoro, anzi, ne ho cambiati sette.
Adesso, guardo indietro e so di avere sbagliato tutto, se hai letto la mia presentazione non ripeto.
Ma dietro a tutto questo c'era una motivazione di partenza sbagliata.
Non ho seguito la mia strada, ne ho presa un'altra.
Quali sono le "attività che occupano un sacco di tempo e non producono soddisfazione personale" dal tuo punto di vista?
Cambiare nella vita è normale, la vita non è statica, noi cresciamo, cambiamo, le esigenze si modificano e se uno ha fame di esperienze i suoi cambi saranno più numerosi.
Piccola provocazione:
Ma è una lotta contro il tempo quella che stai combattendo? Vuoi imparare a leggere un libro "velocemente" perchè così nel tempo di uno ne puoi leggere tre?
Vuoi vivere intensamente per provare il più possibile e nel mucchio sperare che ci sia il pezzo di vita giusto?
Scusami, ma sei un tipo interessante.
Ciao :-)
#Mauro
RispondiEliminaEh Eh, più che interessante mi definirei meditativo. Leggere velocemente, è un sistema, un metodo, quello che ho individuato io e uno dei tanti. Non è un metodo che funziona per tutti ma per me è stato utile e lo condivido perché penso possa essere d'aiuto ad altri, su questo ci torno su con un post ad hoc. Sono convinto che ci siano due modi di leggere. Un tipo di lettura ha lo scopo di immettere nel cervello dati, conoscenze specifiche,l'altro nutre la mente con concetti che si rivelano utili per la crescita a livello personale.
Per rispondere a quali sono le attività che occupano un sacco di tempo e non producono soddisfazione personale. Posso dirti che sei già sulla strada giusta, per me. Quando analizzi il passato e guardi il presente accorgendoti che qualcosa non torna stai già evidenziando le attività che non ti portano ad essere felice, realizzato. E' un buon punto di partenza perché il futuro è un mix tra il passato e il presente, quindi se nel mio futuro vedo una situazione ben definita, sarà probabile che mi ci avvicini solo se sarò in grado di fare il giusto mix tra il passato e il presente. Perché si fanno delle scelte nella propria vita al posto di altre? Cosa ci ha spinto in una direzione invece che in un'altra? Il più delle volte ci adattiamo ai cliché, e guarda caso quando deviamo da questi modelli si generano delle situazioni che ci fanno vivere intensamente il momento procurando dei ricordi fantastici legati a quella esperienza. C'è chi afferma che l'equilibrio non esista in natura (Teoria del caos). Sposo abbastanza questa teoria infatti per me credo che sia il continuo movimento, la continua ricerca a creare le condizioni ideali di "equilibrio" nella mia vita. Non è un corsa ad avere questo o quello nella speranza di trovare l'optimum. E' la situazione di ricerca in se che mi stimola moltissimo.
Live simply take it easy
Alberto
Il futuro non esiste, altrimenti non sarebbe futuro.
RispondiEliminaIl passato è passato, serve per accumulare esperienze per vivere il presente.
In alcune teorie noi tutti facciamo parte di un "disegno", ma non siamo vittime del fato, siamo protagonisti, abbiamo contribuito a realizzarlo e la nostra vita è la matita che traccia le linee.
Ma i tratti devono essere quelli giusti.
Questa è la ricerca della propria strada.
L'uomo è l'essere con i piedi sulla terra (mondo fisico) e la testa verso il cielo (mondo mentale o metafisico).
Per essere concreto:
Il lavoro (troppo spesso) è una necessità per sopravvivere, permette di guadagnare denaro per raggiungere obiettivi.
Qualcuno ha la fortuna di fare il "lavoro dei sogni" ma è un'altra cosa.
Se ti impegni molto in un lavoro che non ti appartiene (cosa che mi pare tu abbia fatto) le energie saranno sprecate, lì scatta l'allarme.
Il lavoro necessario deve rimanere sempre un mezzo e non la missione.
Un'altra questione da risolvere sono i desideri.
Quali sono reali e quali sono condizionati (dal contesto sociale in cui siamo inseriti).
Alberto, il vero equilibrio è una situazione stabile.
Se è instabile non è equilibrio, lo dice la fisica.
Credo che sia il termine più corretto, stabilità.
Tanto più la nostra vita è stabile tanto più ci allontaneremo da questa per fare nuove esperienze.
E un po' come scendere in un burrone attaccati ad una corda, se la corda è saldamente attaccata ad una grossa quercia con le radici ben piantate nel terreno, scenderemo senza paura a scoprire cosa c'è la sotto, ma se la nostra corda è attaccata ad un rametto fragile, dopo i primi passi sul bordo, torneremo indietro a cercare un altro appiglio più saldo. E così via.
#Mauro
RispondiElimina"Il lavoro (troppo spesso) è una necessità per sopravvivere"
E' questo il punto!!!! Insieme a"Qualcuno ha la fortuna di fare il "lavoro dei sogni".
Questo e l'altro punto!!! Bisognerebbe fare il "lavoro" per il quale siamo fatti, non scendere a compromessi ma fare esattamente ciò per cui si è portati, punto. Spesso invece ci adattiamo scendendo a compromessi, perché non ci conosciamo abbastanza bene, o non vogliamo accettarci per quello che siamo.Sono d'accordo con te quando dici che nessuno si fiderebbe a scendere in corda doppia con una sicura instabile, è vero. Ma la fisica spiega anche che se vuoi andare sullo snowboard, devi ricercare una sensazione di sbilanciamento costante per ottenere il giusto equilibrio tra le forze risultanti che ti tengono a 5 cm dalla neve! Non sono d'accordo però quando dici che il vero equilibrio è una situazione stabile! In natura l'equilibrio non esiste gli esempi si moltiplicano basta pensare al torrente, l'acqua se fosse in equilibrio non scorrerebbe. Aggiungo ancora, qual'è l'equilibrio? E' lecito pensare che sia differente per ognuno di noi, ma questo significherebbe livelli diversi quindi non in equilibrio tra di loro....
Alle volte, dei pochi che vanno contro corrente, pochissimi raggiungono la meta. Ma i pochi che la raggiungono sono la maggioranza dei vincenti!
Buona notte mauro, domani giornata mondana, ho un matrimonio.
Live simply take it easy
Alberto
L'esempio dell'acqua che scorre è quello tipico per spiegare la teoria del caos :-)
RispondiEliminaAvere stabilità non ha nulla ha che vedere con il fatto di essere dinamici, cercare emozioni o con l'avere una vita "piatta", non vorrei essere frainteso.
La stabilità è quella più profonda, tanto per prendere ad esempio la scuola psicanalitica è la riuscita mediazione dell' IO con l' ES è il SuperIO, o se preferisci una visione più filosofico/new age, una perfetta comunicazione tra l' Io Mentale e l' Io emozionale, che ha sua volta riceve i messaggi dall' Io Superiore, cioè quella parte metafisica della mente che comunica con la sfera divina, là dove nasce l'istinto o il sesto senso, la guida interiore.
Se vuoi posso metterti ad esempio l' attaccamento del bambino, quella relazione privilegiata che mette in atto con un adulto che gli dia senso di protezione (non cibo, potrebbe non essere la madre quindi), tanto più forte è il legame tanto più quel bambino sarà predisposto ad allontanarsi, ad allacciare nuove relazioni.
La stabilità è una condizione psichica interiore necessaria.
Permette di non farsi travolgere dalle emozioni e di pensare.
Alberto, la tua mente non è un torrente e non è uno snowboard.
Pensare che le cose siano caotiche ti porterà sempre a seguire il caso, pensando che l'occasione che ti capita tra le mani potrebbe essere quella giusta, che magari è stato il fato a darti quell'opportunità e che è meglio coglierla al volo.
Crea le tue occasioni
Il destino mi ha portato lontano dal mare, ho pensato che se era successo doveva essere giusto così.
Ho seguito l'istinto nel scegliere il mio attuale lavoro, ma era distorto dai sensi di colpa per un lutto mai elaborato.
Io ho scoperto che il mare è parte della mia vita.
Tutto quello che sto facendo per andargli incontro lo sto costruendo da solo, non aspetto che una occasione qualsiasi bussi alla mia porta.
# Alberto:
RispondiEliminase dovessi definire un'età in cui ci si comincia a conoscere, ho sempre pensato e adesso lo confermo, sono i 40 anni. Forse
è l'età in cui, se non sei troppo impegnato, ti fermi a conoscerti. Prima mi sembra difficile.
Quando finisce? Riprendo il vecchio detto buddista: "una vita non basta". O ancora: "non arrivare troppo stanco alla fine
della tua vita, altrimenti dove prenderai le energie per la prossima?". Credo che queste parole contengano grandi
insegnamenti, anche senza essere buddisti.
Fase superata? MA io ho appena iniziato! La consapevolezza porta disillusione, ma anche tanta gioia. Non cercare di
"accorciare le distanze", per andare dove poi? Per impiegare come il tempo guadagnato? La vita è vita, occorre viverla, se
cerchi di "accorciare" è facile che ti rimanga in mano del tessuto di vita, ma non sarà sufficiente a confezionare un abito
nuovo, diverso.
Credo di comprendere quando vedi il mio discorso venato di "pessimismo", ma vedi è solo un problema di "sentire", perchè
magari vedi come negativo il fatto che ad alcune cose (io penso che) "non c'è rimedio possibile". Per me invece è una scoperta, una liberazione, vedi finalmente "ciò che è" e lo accetti, cadono le illusioni, sei libero dagli sforzi e sogni inutili... e cominci a vivere quelli invece possibili. Ma il bello è che nella vita reale, concreta, pratica, non cambia proprio niente, non sono le interpretazioni della realtà a cambiare le cose, ma le "Azioni". E, come ho scritto nei miei post, un Azione è molto più efficace se libera da idee come "ottimismo/pessimismo". Spero di non rendermi complicato, dirò solo che "non c'è rimedio possibile" vuol solo dire che potrò aspettare che il tempo mi insegni, senza forzare le cose, ma al tempo stesso investendo meglio energie che altrimenti sprecherei soltanto.
Comunque è interessante questo tema, io credo che "ottimismo" nasconda delle trappole mentali e manipolative straordinarie. Non mi dilungo, ma cito un episodio: poniamo che un uomo dica "vado a Gerusalemme e lì muoio". E un altro gli risponda "non sarà mai". Apparentemente il primo è un pessimista e l'altro un ottimista. Il primo un debole, il secondo un uomo di carattere, che reagisce e cambia le cose.. Ma se il primo è un uomo consapevole, che magari si chiama Gesù, dalle incredibili capacità ma che sa anche lui che ad alcune cose "non c'è rimedio" e accetta questo fatto, allora si vede come il "pessimista" è in realtà un uomo in grado di incidere sulla struttura stessa della realtà (ha cambiato il mondo), il secondo, l'ottimista a parole, è un povero coniglio bagnato che semplicemente "non si conosceva". Quindi "l'apparente" ottimismo non celava al suo interno alcuna vera forza e "l'apparente" pessimismo era carico di un potenziale infinito.
Ecco perchè non cerco mai di apparire "ottimista", anche se viviamo in un'epoca in cui è d'obbligo farlo, è tutta "apparenza", non perchè sia finto qualcosa, no, è proprio perchè gli stessi termini ottimismo/pessimismo sono ingannevoli, e purtroppo spesso privi di sostanza, al limite finiscono con l'essere una forma di violenza sulla propria mente, aggravando lo "sforzo di vivere".
Ciao, buona serata.
# Mauro:
RispondiEliminail tuo desiderio di stabilità è invidiabile, però credo che in natura semplicemente non esista la condizione stabile. Esiste invece la "mente" che sa vivere, accettare e comprendere l'incredibile dinamismo di ogni parte di questo incredibile universo, inclusi gli starodinari impulsi bioelettrici che noi chiamiamo "pensieri".
Notte.
Ho letto adesso il tuo post sul leggere veloce. Attenzione: da bambino ero un lettore velocissimo, da un libro al giorno, poi a scuola mi hanno "insegnato" a leggere e sono diventato lento. Infatti la scuola è quella che è. Poi ho cercato di leggere in modo "veloce" e forzando gli occhi credo di aver aggravato un astigmatismo latente. Dico sul serio, occorre stare attenti a fare certi esercizi da soli.
RispondiEliminaAdesso sto cercando di tornare al mio modo di leggere "naturale", corrotto da troppa scuola e regole... dalla paura di non capire, di non assimilare, etc... Adesso vi rivelerò il segreto della lettura, per me: il libro, quel libro, prima di leggerlo ce l'hai già dentro, ma non lo sai. Non è fuori, è già dentro di te, devi solo scoprirlo. Se non provi questo vuol dire, semplicemente, che sei una persona che vuole leggere, desidera leggere, si impegna a leggere, ma non ama la lettura in quanto tale, come attività a sè stante, leggere per leggere, il paradiso già qui. E' una bella sensazione. Se ti ci ritrovi sei già veloce: anche se lento, hai la lentezza costante della tartaruga che arriva prima della lepre. Se non sei così... ma perchè vuoi fare qualcosa che in fondo non ti piace? Non è meglio farti amico uno che legge e poi ti farà una sintesi in pochi minuti? Il lettore lo farà con piacere, tu dovrai solo ascoltarlo, ed entrambi avrete guadagnato. Che dire poi dei documentari, degli mp3, non è meglio che fissare una pagina bianca che non ispira?
#Exodus
RispondiEliminaMi trovo d'accordo con te.
Sai che l'idea dell' mp3 potrebbe essere interessante?
Tra le cose che hai scritto in realtà trovo molta similitudine con quel metodo che attualmente uso per leggere i libri. Per la precisione non è che leggo tutti i libri con quella metodologia, la uso solo per i testi nozionistici e dai quali posso ottenere delle informazioni pratiche su come fare A.
La lettura per piacere è un'altra cosa, mi piace entrare nella storia, figurarmela, immaginarmela. Mi piace da matti perdermi nei dettagli descrittivi, aumentano la definizione dell'immagine mentale che mi sono fatto, rafforzandola.
Mi piace mi rilassa, mi fa pensare.
Live simply
Alberto
Ciao,
RispondiEliminaper i testi "nozionistici" e noiosi, posso darti il sistema che isavo all'Università, funziona di sicuro perchè alla fine lo usano tutti: leggi il libro tre volte.
Prima volta: leggilo di getto, tutto, se arrivi in un punto che proprio è oscuro, leggi 5 pag prima o più. No preoccuparti di non capire tutto. L'altra volta ho letto un libro sui mutui in una sera in questo modo, saltando le parti che non interessavano;
Seconda volta: rileggi eliminando il superfluo (che sai qual'è perchè hai già letto) e segna le parti importanti, quelle centrali. Vai avanti...
Terza volta: leggi solo le parti segnate.
In tre giorni, se il libro non è troppo impegnativo, dovresti finire la fase 1. La fase 2 e 3. potrebbero prendere altri 3 + 3 giorni, dipende dal testo.
Un libro (noioso) in nove giorni non è male, se proprio devi leggerlo.
Ciao!
#Exodus
RispondiEliminaOttimo, Sfrutterò anche questa nuova metodologia! Magari la inserisco nella pagina delle risorse gratuite farcendola con due o tre cose che ho imparato ultimamente.
Mi vengono un sacco di idee leggendo i commenti, bello!
Stasera vado alla fnac a Milano a conoscere Simone P.
Oggi, mi sono riletto il libro AB, una cosa l'ho capita, sono in movimento!
Ciao
alla
prossima
take it easy
Alberto