mercoledì 22 dicembre 2010

Work in progress...

Che settimana....


Quelle settimane che, a ripensarci, ti stupisci di quante cose hai fatto ma allo stesso modo, non ti capaciti di come sei riuscito a non trovare un'attimo da dedicarti.

Finalmente è domenica..... un Pò di tempo da dedicarmi!!!! 


....Lo so oggi è martedì...ma avevo incominciato a scrivere domenica...e... questa settimana e uguale a quella sopra....no limit!

Quando facciamo qualcosa che ci interessa e ne siamo rapiti, il tempo si ferma, ...come se.... si dilatasse. Alle volte è così... alle volte l'esatto contrario. 
Diverso è quando fai qualcosa che non ti va. Allora il tempo, generalmente, funziona solo in un modo....NON PASSA MAI!


Sarà la lieta novella o forse sono stato colto da un'illuminazione da futuro papa;  sta di fatto che mi sono messo in testa di trasformare un pezzo di legno in un simbolo della nuova avventura che ci aspetta.

Ho incominciato a cercare il soggetto, doveva rappresentare la famiglia....
Non l'ho fatto io l'ho trovato su Internet ;-)


Poi a colpi di scalpello ho incominciato a togliere quello che per me era superfluo.




Be in 3h (sparse tra le ultime 4 domeniche) di colpi di scalpello sono riuscito a fare questo:

Non è finito!!!
Appunto work in progress ma mi chiedo, piace a qualcuno?  E se piacesse talmente a qualcuno tanto da offrire una cifra per averlo, quale sarebbe?


Un' euro, dieci, cento? ...MA!!!???

Quando sarà finita, non sarà mai in vendita, per nessuna cifra, ma la curiosità c'è l'ho.

Per la cronaca io non sono un'artista, non ho mai intagliato il legno e non ho mai imparato da nessuno. Sono incuriosito e magari alla fine lo metto all'asta al miglior offerente solo per il gusto di vedere che valutazione avrebbe. Il giudizio è insindacabile e sovrano quindi se qualcuno vuol darmi il suo parere è ben venuto. Non mi toccano i giudizi stroncanti tipo chi dice di voler essere pagato per portarselo via o che al più va bene per il caminetto!
He he :-)

Metaforicamente parlando sono convinto che i sogni si realizzino a colpi di scalpello...... un passo dopo l'altro; tanti, uno dopo l'altro.
Anche se insignificanti singolarmente, i piccoli passi sono tutti ugualmente utili.

Un sogno è un progetto complesso..... e si realizza... un passo dopo l'altro!


Live simply take it easy

Alberto


9 commenti:

  1. Io non sono obiettivo, perchè apprezzo l'arte in quanto forma di espressione, non solo come cosa bella o brutta (altrimenti l'arte moderna sarebbe tutta spazzatura!)
    Però non esprimerò pareri fino a lavoro finito.
    (rivedi un po' il muso della leonessa, mi sembra sproporzionato)
    Ciao :o)

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  2. Carina la tua opera. Io mi sarei tagliato le dita, sarebbe legno e sangue. Maggiore simbolismo l'avrei lasciato subito perdere.

    "I sogni si realizzano un passo dopo l'altro"... se non ti distrai nel frattempo; se non perdi la rotta; se Dio è d'accordo; se dopo anni di scalpello significano ancora qualcosa; se non hai trovato niente di più bello a cui dedicarti; se...

    Pernso che i sogni possano realizzarsi, però per me non è importante il sogno di domani, ma il piacere del colpo di scalpello oggi. Se scalpellando sono soddisfatto, va bene così.

    Ciao!!!

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  3. Grazie per il consiglio Mauro. Questi gg. di stop ci volevano. Finalmente potrò riprendere a scalpellare!!!!
    Buon Natale!

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  4. #Exodus
    Sacrosanto quello che scrivi "il piacere del colpo di scalpello oggi" ma correggimi se sbaglio l'adesso e l'ora determinano cio che sarà il domani.
    Con i se e con i ma non si prendono decisioni serene e il più delle volte si incappa in quelle che ti allontanano dal sogno.
    Non ci sono se , non ci sono ma quando segui il tuo cammino con convinzione. Per me sei un'abile comunicatore ma leggo sempre tra le righe un pizzico di ... non so, sfiducia nel prossimo?
    Ti auguro un sereno Natale con tutta la semplicità che questo rappresenta.
    Live simply
    Alberto

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  5. Ciao Alberto,
    Buon Natale e Felice Anno Nuovo
    :o)

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  6. # Alberto:


    # Alberto:

    più che sfiducia nel prossimo, forse sfiducia proprio nell'uomo. Ma non nell'uomo in quanto "realizzatore" (realizza benissimo), ma in quanto "progettista": parte con un'idea, arriva con un'altra, poi riprogramma il cervello e si convince che il risultato che ha ottenuto alla fine era quello che si era programmato all'inizio. In realtà non è così.

    Questo accade in praticamente tutti i campi, la prima volta che l'ho incontrato ero all'Università, si trattava di "programmazione aziendale". I risultati non sono mai quelli che cinque anni prima si era previsto, si è semplicemente modificato il piano originario per accordarlo ai (diversi) risultati ottenuti. Di recente ho scoperto che anche una invenzione rivoluzionaria come il Machintosh della Apple in realtà è uscita fuori in questo modo. Il Mac originale, quello nei piani, era completamente diverso.

    Ecco allora il dubbio, che mi porta alle considerazioni di cui dicevi: il "piano" è davvero utile se alla fine non si fa altro che adattare il piano originario ai risultati ottenuti? Non parlo dell'aspetto "motivazione", quella cosa che ti permette di superare l'inedia di un blocco mentale attraverso un "piano" appunto. Parlo realmente del "piano tecnico". E' davvero utile se alla fine non si fa altro che variare il piano originale? Non sarebbe meglio: vuotare la mente, mettersi all'opera naturalmente (blocchi psicologici permettendo), realizzare, e poi dire "è il piano originario", anche se non lo è? In fondo è quello che succede comunemente. Io lavoro in una farmaceutica e molti farmaci non c'entrano niente con le ricerche (piani) originali. Sono uscite scoperte per caso mentre si lavorava ad altro.

    In realtà penso che se una mente fosse abbastanza "libera" da non aver bisogno del piano, sprigionerebbe molta più energia. La mia ricerca infatti non è tanto orientata al "piano" (programmazione, fine), quanto alla gestione dello "strumento" (mente umana, tranquillità). Mi convinco che parte tutto da lì (uomo) e non dal piano (progettazione).

    Poi, certo, c'è la fortuna, l'interesse o disinteresse nel periodo e tutto il resto. Ho scoperto con sorpresa che molti bravi scrittori sono dislessici, non riescono a leggere. Però riescono a scrivere. E in effetti compensano scrivendo. La realtà è molto più complessa di quanto si crede.

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  7. Sarebbe interessante, se solo si riuscisse, un esperimento di questo tipo: prendiamo venti dei tuoi lettori, noi inclusi, e gli chiediamo di scrivere un piano per un anno, due anni, fino a cinque, che condividiamo tra di noi. Alla scadenza forniamo i risultati. Attenzione, non ci conosciamo, quindi non conta quali grandi riuscite o fallimenti abbiamo avuto nel periodo, ciò che conta è l'aderenza al piano originario, ovvero: ciò che abbiamo pianificato è stato di qualche utilità tecnica, si è realizzato, o è stato letteralmente scavalcato dagli eventi (in meglio o peggio). In questo modo avremmo una misura reale dell'utilità del piano, rispetto all'origine. E' un dato che non viene rilevato dalle statistiche in quanto non si riesce a fissare una situazione "statica" per controllare l'effettiva necessità del piano. Non dovrebbero esserci neanche "aggiornamenti" del piano. Aggiornare vuol già dire che il piano originario non andava bene, quindi è da considerare al massimo un canovaccio. Più aggiornamenti ci sono, più è inutile il piano. Meno aggiornamenti ci sono, più è utile, vuol dire che tiene. Magari alla fine ci accorgiamo che è solo un espediente psicologico per ovviare alla mancanza di concentrazione umana, ma non ha un reale valore tecnico. Ciò che conta è l'azione.

    Ciao!

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  8. #Exodus
    Bello merita una risposta approfondita ma devo andare a letto.
    Ti lascio con questo pensiero...
    Quando scrivi "La realtà è molto più complessa di quanto si crede" non prendi in considerazione che la realtà può essere un costrutto mentale che diventa credenza?
    notte
    live simply take it easy

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  9. # Alberto:

    la realtà è "ciò che è". Certo c'è da dire che abbiamo mezzi limitati per interpretarla: i cinque sensi e la loro elaborazione. Noi la realtà non la vediamo se non tramite pochi sensi che tra l'altro sono limitati e funzionano anche male: vediamo meno bene di molti uccelli, udiamo peggio dei cani, l'udito va via presto, l'odorato l'abbiamo perso, etc...

    Quindi sono d'accordo che noi la realtà non la conosciamo se non per interposti sensi, e interposte illusioni e pregiudizi (elaborazione dei sensi). Credo che tu però intendessi che in qualche modo noi possiamo condizionarla questa realtà, ne deriverebbe un costrutto che in qualche modo possiamo controllare e indirizzare. Beh, se ho interpretato bene il tuo pensiero, in realtà noi possiamo controllare non la realtà ma l'illusione della realtà. O le molteplici illusioni. Ciò che vogliamo vedere noi. E questo è possibile. Ma è una forma di illusione della mente. Magari un'illusione autoindotta più gradevole di quella quotidiana che è eteroindotta.

    E' come essere in cella e invece di cercare di uscire cambi le tende. L'ambiente è gradevole, certo, ma non sei libero. E' vero, è meglio di una cella senza eleganza. Ma "l'illusione" tiene solo fino a che non arriva quell'episodio (pirandelliano) in cui qualcosa ti mostra la vuotezza dell'illusione di vita (autoindotta o eteroindotta) e tu rimani di sasso. E allora devi tornare nell'illusione sapendo che è illusione. O trovare uno sfogo. O impazzire se non riesci a risolvere l'equazione (soluzione drammaturgica sempre pirandelliana).

    Penso che la realtà sia più grande dell'uomo. non è l'uomo più grande della realtà. Lo dimostrano le tre verità dello zen, quelle inequivocabili: l'uomo nasce, soffre e muore. Tutto può essere oggetto di interpretazione, ma quelle verità non possono essere smentite. E lì casca l'asino in quanto in quest'ottica tutti i piani sono destinati a fallire. Volendo essere bastardo, potrei dire a chiunque "per quanto tu faccia andrai in pasto ai vermi prima che te ne accorga" e sarei sicuro di aver sempre ragione. Se invece una persona ha trovato la soluzione di Dio, bene allora ogni altro discorso non ha motivo di essere, perchè chi ha davvero trovato Dio ha finito di cercare.

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I commenti sono un'ottimo esercizio di brainstorming

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