Ci risiamo, Oslo, altro pacco bomba altro regalo.
Oggi non serve più neanche avere un nemico fantoccio come Osama Bin.
Oggi accade, la gente non si chiede più il perché delle cose, le accetta come vere perché le vede in tv e poi si diverte a giocare allo spettatore come se stessero risolvendo chissà quale caso degno di sherlock holmes.
Ieri sera ero convinto di vedere una gg nera in borsa questo lunedì chissà perché?!
Alcune considerazioni raccolte qua e la:
Ovviamente l'attentato è frutto di chissà quali strategie nascoste, non può essere il gesto di un pazzo furioso.
Poteva andare peggio, guarda dove andremo a finire, ci vorrebbe la pena di morte, perché l'ha fatto, povera gente, adesso siamo tutti nel mirino ecc....
Fatevi una vostra opinione! Non smetterò di dirlo mai!
Incominciate sempre a considerare una notizia dal punto di vista economico! Fatevi questa magica domanda:
CHI CI GUADAGNA DA TUTTO STO CASINO?
Due articoli apparsi sabato parlano di strane coincidenze sul fatto che nel quartiere adiacente all'esplosione ci fosse in corso un'operazione della polizia, non dichiarata alla cittadinanza.
Che strano l'11 settembre era in corso un'esercitazione su dirottamenti aerei, guarda caso era in corso un'esercitazione anche a Londra durante gli attentati alla metropolitana (il tema era lo stesso Bombe lungo la metro).
Certo che non c'è due senza tre vero .... già anche a Oslo era in corso un'esercitazione... il live motive... indovinate un po?
Vi lascio i link per gli l'articoli:
Attacco terroristico a Oslo chi è stato?
Oslo
Live simply take it easy
Alberto
lunedì 25 luglio 2011
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Adesso, bastardamente, ti giro un'annotazione che hai lasciato sul mio ultimo post. Suonava più o meno: <>. Ho risposto che per me è riposante prestare continua attenzione alla mia vita.
RispondiEliminaMa ti chiedo: "Non è stancante doversi fare un opinione su un attentato accaduto a Oslo?". O su quello che accade nel mondo, al sistema bancario, alla moneta, all'euro al dollaro, all'oro, al mercato dei titoli, al complotto, che forse c'è davvero, ma non è stancante doversi fare un'opinione su tutto ciò? Doversi interrogare su chi guadagna dal caos?"
Io nel vedere la mia partita mi rilasso. Ma prestare attenzione al resto del mondo mi stressa.
Che poi il male, l'avidità, il furto, l'assassinio, la truffa, siano ovunque e connaturate all'uomo non c'è dubbio, si sa da quando l'uomo è nato. Ma non ci si può proteggere guardando fuori. Se deve guardare dentro di sè, non fuori. Solo quella è la porta che puoi controllare, nessun'altra.
Ciao!
Ciao Exo, come giustamente dici tu "nel vedere la mia partita, mi rilasso."
RispondiEliminaLa vedo un po' così anch'io, non che mi diverta a vedere crollare la borsa o i morti in televisione, ci mancherebbe altro! Il fatto è che nella mia partita mi piace da matti giocare almeno ad armi pari! L'informazione che ti ricerchi ha più valore di quella che ti viene fornita . Intendo valore sia economico che personale. Per personale intendo la giusta soddisfazione nella previsione che hai stimato. Se penso che 6 mesi fa non sapevo una cicca di tutte ste cose, mi sorprendo e allo stesso tempo mi diverto compiaciuto.
Sarò pirla io? Non lo so può essere ma avendo tanto tempo a disposizione e un buon metodo di ricerca ci metto poco a farmi un'idea triangolando la notizia da un capo all'altro del mondo.
Hai ragione EXO!
"Il cambiamento è un cancello che si apre dall'interno!"
Live simply take it easy
Alberto
Vedi, viviamo in un momento storico (iniziato dopo la caduta del muro di Berlino) in cui c'è un problema di fondo nelle previsioni. Io ho lavorato due anni su di una tesi di laurea sui sistemi di sicurezza sociali (soldi nelle tasche delle persone comuni per intenderci) e so quello che succederà sin dal 1997, ma non so (sapevo) con che mezzo.
RispondiEliminaDopo la caduta del muro il capitalismo non aveva alternative. Era chiaro che le straordinarie condizioni di benessere della classe media sarebbero rientrate. Non entro nel tecnico, diciamo soltanto che quando non hai alternative o mangi la minestra o la finestra è lì. Quindi quote crescenti di reddito, fino ad allora elargite per tenere tranquilli i popoli con un'alternativa sempre presente ed armata, sarebbero potute ritornare a chi il potere lo deteneva davvero.
Non sapevo come? Tramite la moneta? La tassazione? La distruzione, i carri armati, la svalutazione delle pensioni, la fine del welfare, altro? Sapevo ciò che sarebbe successo, l'ho anche scritto, ma tenendomi sul generico, non sapevo come ma ci saremmo arrivati. Anche adesso lo so, so quali sistemi vengono usati, non so quali altri ne nasceranno in futuro. Ma non ha importanza. Succederà quello che ho previsto perchè non c'è nessuna forza (umana, carri armati per intenderci) che possa impedirlo. Non c'è alternativa al capitalismo in questo frangente storico.
Quindi, a livello collettivo, non so come ma qualunque previsione pessimistica per quanto riguarda l'impoverimento medio della popolazione avrà successo. Ecco il problema della previsione: "Basta pensare che andrà male, a livello collettivo, e sicuramente indovini". Ripeto, non si ferma la storia con l'informazione, la conoscenza, l'istruzione, non la si ferma con niente. Se è partito il sasso dalla catapulta, conviene scansarsi.
(continua)
A livello personale invece, come è stato in ogni tempo e in ogni luogo, c'è anche chi può prosperare mentre tutti gli altri stanno peggio. Perchè si è in gamba, o fortunati, o per qualche altra ragione. Ma quella non è una previsione, è uno sforzo, un tentativo, un lavoro quotidiano, è bene farlo... Ma non dipende dalla conoscenza del mondo, se non per qualche miliardario.
RispondiEliminaAttenzione però, stiamo parlando di un occidente "ricco". E' possibile/probabile che parti del mondo vissute in miseria stiano un po' meglio. Non troppo, tranne alcuni.
Per questo non mi interessano le previsioni, so già quello che succederà. Non so come, ma i modi cambiano a seconda del contesto, non sono importanti. Appena hai compreso una modalità, quella diventa obsoleta e viene sostituita. Caso tipico è la Libia, in cui si passa dall'embargo, alla crescita, all'intervento armato. Appena hai compreso i meccanismi dell'embargo, degli interessi che ci stanno dietro, si scatena una guerra e "sapere" non conta niente, si bombarda lo stesso. Non col complotto, davanti alle TV. Io posso garantire, che in tutto ciò che concerne il successo vitale, personale, di una persona, non mi è mai capitato di conoscere un solo caso in cui una reale cultura costituisse la differenza. Può anche esserci, è bene ci sia, ma molte persone che hanno successo da tutti i punti di vista dal punto di vista culturale sembrano analfabeti. Diversa cosa è la capacità di tessere relazioni, i favori reciproci, le informazioni di prima mano, la spregiudicatezza, la disciplina, altre caratteristiche. Addirittura nei salmi scritti migliaia di anni fa ci si interroga sulla fortuna di alcuni "empi" e la "disgrazia" degli onesti. Ecco, non c'è niente di nuovo sotto il sole. non che sia inutile informarsi, è iutile l'opinione (per motivi troppo lunghi da srivere qui). L'opinione sui fatti impedisce di vedere i fatti. Crearsi un'opinione è uno schermo oscuro intorno al cervello. L'opinione non è la realtà. Qualunque opinione non è la realtà. Non occorre vedere il complotto, ma la realtà. La realtà è molto meglio nascosta del complotto. non è il complotto dietro la realtà, il complotto è la distrazione dalla realtà. Finchè si guarda il complotto non si vede la realtà. Finchè si guarda il complotto, la realtà, anche la più assurda diventa accettabile. Se non si guarda più il complotto, e si abbandonano le opinioni, la realtà emerge. La realtà, enlla sua crudezza, fuori matrix, emerge solo quando la mente è libera da opinioni e accoglie "ciò che è". Allora, senza sapere, senza conoscere, ma conoscendosi, è in gradi di dire "no".
"Se è partito il sasso dalla catapulta, conviene scansarsi."
RispondiEliminaNulla di più saggio, resta il fatto di sapere che è partito il sasso.
"La realtà emerge solo quando la mente è libera da opinioni e accoglie "ciò che è" .
I risultati o successi, almeno nel mio caso, non arrivano per ricerca diretta ma piuttosto come piacevoli conseguenze della mia ricerca di quello che volevo veramente nella vita. Non c'è uno sforzo, non c'è un opinione, tutto accade perchè è cambiata la visione d'insieme.
Live simply
Alberto